I centri di allenamento delle squadre del Nord Ovest (seconda parte)

Torna l’appuntamento con la rubrica dedicata alla scoperta dei centri sportivi nei quali si allenano i più importanti club d’oltremanica. Questa settimana ci concentreremo sulle realtà più piccole del Nord Ovest dell’Inghilterra e ‘visiteremo’ i centri sportivi di Wigan, Preston North End, Blackburn, e Bolton.

WIGAN ATHLETIC

Indirizzo:  Vantage House, Euxton Ln, Euxton, Chorley PR7 6TB, Regno Unito CLICCA QUI PER APRIRE NELLE MAPPE

Informazioni: Dalla stagione 2016/2017 la famiglia Whelan proprietaria del club ha acquistato dal Bolton il centro sportivo di Euxton. Il centro d’allenamento si trova a 15 miglia dal DW Stadium e fa parte di quella che fu l’enorme Chorley Reale Ordnance Factory,  una vecchia fabbrica dismessa di munizioni, attiva durante la Seconda Guerra Mondiale.

Distanza dal DW Stadium: 18 km circa

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PRESTON NORTH END

Indirizzo: Dodney Dr, Lea, Preston PR2 1XR, Regno Unito CLICCA QUI PER APRIRE NELLE MAPPE

Informazioni: Il training center di Springfield’s ospita le sedute d’allenamento quotidiane del Preston North End. Si tratta di un centro sportivo situato subito fuori il centro cittadino, non troppo distante dallo storico Deepdale Stadium. Durante gli ultimi mesi, tuttavia, la società ha presentato un progetto piuttosto ambizioso per la realizzazione di un nuovo complesso d’allenamento esclusivamente per la prima squadra, visto che al momento sembra abbastanza quotata l’ipotesi che, se il progetto andasse in porto, sarà l’Academy ad utilizzare Springfield’s come quartier generale. Il club del Lancashire ha spiegato che l’attuale centro di Springfield’s non può essere migliorato e che il club avrà bisogno di una nuova casa, funzionale ed adeguata alle ambizioni dei Lillywhites di tornare ai livelli più alti del football d’oltremanica. Il nuovo centro sportivo (di cui potete farvi un’idea con il video qui sotto), dunque, potrebbe sorgere ed essere utilizzato all’inizio della stagione 2018/2019, salvo stop nei prossimi mesi da parte del Preston City Council, organo chiamato a valutare il progetto.

Distanza dal Deepdale: circa 7 km

BOLTON WANDERERS

Indirizzo: Ox Hey Ln, Bolton BL6 4AW, Regno Unito CLICCA QUI PER APRIRE NELLE MAPPE

Informazioni: Durante la scorsa stagione, dopo quindici anni, la prima squadra del Bolton ha lasciato il centro sportivo di Euxton, ceduto al Wigan Athletic per 2,2 milioni di sterline. Prima della fine dello scorso campionato, dunque, i Wanderers si sono trasferiti presso il centro sportivo di Lostock, già sede della Eddie Davies Academy, molto vicino al Macron Stadium. La società, dopo la cessione del vecchio training center, ha commentato il trasferimento a Lostock come un passo verso “un ottimo centro d’allenamento per lavorare quotidianamente in maniera funzionale”.

Distanza dal Macron Stadium: circa 2 km

BLACKBURN ROVERS

Indirizzo: Blackburn BB6 8FA, Regno Unito CLICCA QUI PER APRIRE NELLE MAPPE

Informazioni: Il Brockhall Training Ground è una struttura polivalente situata alle porte di Blackburn. Il centro d’allenamento è di proprietà del club che, oltre agli allenamenti della squadra, usa questa struttura anche per conferenze stampa e congressi. I proprietari dei Rovers (il gruppo Venky’s) avevano dichiarato, non appena acquistato il club, di voler costruire nuove infrastrutture ma ad oggi non è stato presentato alcun progetto per la costruzione di un nuovo training ground.

Distanza da Ewood Park: 18 km circa

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I centri di allenamento delle squadre del Nord Ovest (prima parte)

Come ogni venerdì torna la rubrica che vi fa scoprire dove si allenano le squadre di calcio d’oltremanica. Dopo avervi fatto entrare nei centri d’allenamento delle squadre di Londra e delle Midlands oggi il nostro sguardo è diretto al Nord Ovest dell’Inghilterra. Questo viaggio sarà diviso in due parti. Oggi scopriremo i training ground delle due squadre di Manchester, delle due di Liverpool e del Burnley, mentre nel prossimo appuntamento ‘visiteremo’ i centri di allenamento di Wigan, Preston North End, Blackburn, e Bolton.

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I centri d’allenamento delle squadre di Londra (Premier League)

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Una rubrica per quei tifosi che, una volta arrivati in Inghilterra, non vogliono limitarsi a visitare gli stadi, ma vogliono vedere da vicino dove si allenano i giocatori delle squadre inglesi. Un resoconto dettagliato  con indirizzi, foto ed informazioni utili per conoscere i centri sportivi dei club di Premier League.

Il nostro primo articolo si concentra su Londra e sui club che militano nella massima divisione.

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Leicester, fine della corsa. Quella squadra di pippe guidata da un grande condottiero

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E’ finita con l’esonero la storia d’amore tra il Leicester City e Claudio Ranieri. Una delle storie calcistiche più belle di sempre. Una storia che col passare dei mesi, delle partite, dei gol è diventata leggenda. Un storia che non verrà rovinata da un esonero e che non verrà ridimensionata da un’eventuale retrocessione che anzi renderebbe l’impresa di Ranieri ancor più grande. Continue reading

Arsenal: ‘Wenger, maledetto il giorno che ti ho incontrato’

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C’era una volta un allenatore venuto da lontano che stregò la Premier League. Un allenatore semisconosciuto, un allenatore che dopo qualche anno in Francia era emigrato in Giappone e che, tra lo scetticismo generale, aveva portato l’Arsenal sul tetto d’Inghilterra. Quell’allenatore, quel magnifico uomo di calcio, quel futurista del pallone rispondeva al nome di Arsene Wenger. Un uomo che ha rivoluzionato il calcio in Inghilterra, che ha segnato gli anni di inizio del nuovo millennio e che per primo ha rotto quel paradigma che oltremanica durava da troppi anni; quel modo di fare calcio che solo le squadre di Premier League ancora adottavano. Ha cambiato lo stile di gioco della sua squadra Wenger; non più palla al centravanti con lanci dalla difesa, non più ali veloci e centrocampo muscoloso. Wenger ha dato un’anima all’Arsenal, ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza, una magnifica squadra che nel corso degli anni ha conquistato tre volte la Premier League e si è cucita addosso il soprannome di ‘INVINCIBILE’.

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Lo stesso allenatore però dopo il 2006, anno in cui i Gunners raggiungono la finale di Champions League, ha letteralmente distrutto la sua squadra. Ha compiuto una serie di grossolani errori, ha fatto scelte folli dal punto di vista sia tecnico che finanziario e ha fatto diventare l’Arsenal una squadra anonima che il massimo a cui può aspirare è il quarto posto. Ha vinto due FA Cup ma non verrà di certo ricordato per questo. I fallimenti di Wenger negli ultimi dieci anni sono macroscopici. La gestione tecnica completamente fallimentare. Milioni di euro spesi per giocatori anonimi che nei primi anni 2000 non avrebbero fatto neanche panchina nell’Arsenal degli invincibili. Un continuo voler investire sui giovani che ha portato negli ultimi tempi ad un ridimensionamento della squadra sia sotto il profilo tecnico che dal punto di vista delle ambizioni. Come si è potuto passare da giocatori come Sol Campbell, Partick Vieira, Dennis Bergkamp, Ray Parlour e Thierry Henry a Koscielny, Coquelin, Wellbeck, Elneny e Lucas Perez? Come è possibile che i continui fallimenti degli ultimi dieci anni non abbiano fatto fare un passo indietro a Wenger? I tifosi sono esausti. l’Arsenal, anche grazie al proliferare dei Social Network, è diventata lo zimbello del web. I grandi giocatori non sono attratti dai Gunners e i pochi che sono in rosa (Sanchez su tutti) aspirano a giocare in club con ambizioni maggiori. Eppure l’Arsenal è una big del calcio europeo. Ha un fatturato tra i maggiori d’Europa, uno stadio di proprietà con oltre sessantamila posti a sedere ed è uno dei club con più tifosi non sono in Inghilterra ma in tutto il Continente. Eppure non riesce a fare il salto di qualità a causa della gestione del suo manager, di quello stesso allenatore che aveva portato i Gunners in paradiso e ora li sta trascinando nella mediocrità. ‘Specialista in fallimenti’. Così Josè Mourinho ha etichettato Wenger durante una conferenza stampa di qualche anno fa. Un’etichetta forte, una frase certamente poco nobile, ma quantomai azzeccata. Wenger sta fallendo. Sta fallendo terribilmente. Sta ridimensionando l’Arsenal. Sta svendendo la sua squadra. Sta portando avanti un progetto fallimentare che sta facendo crollare l’appeal per uno dei brand più famosi del football inglese. Riuscite ad immaginare un top player che lascia una grande squadra per passare all’Arsenal? Chiudete gli occhi e immaginatevi Tony Kroos con la maglia dei Gunners; o Dybala; o Griezmann. Impossibile. La causa? Le ambizioni del club. Le ambizioni ridimensionate del club. Le ambizioni che Arsene Wenger ha distrutto negli ultimi anni. L’Europa è un miraggio in termini di ambizioni: ottavi di finale e poi stop. La Premier League? Se non l’ha vinta nella passata stagione giocando senza avversari quando mai l’Arsenal potrà vincerla con il ritorno di Chelsea, Manchester United e Manchester City? La strada segnata da Wenger sembra una lunga via fatta di annate mediocri da cui sembra impossibile uscire. La soluzione c’è ma difficilmente verrà presa nel giro di poco tempo. Allontanare Wenger e cambiare allenatore, cambiare mentalità. Dare un nuovo respiro a questa squadra, a questi tifosi a quest’ambiente ormai abituato alla mediocrità.

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Una soluzione che in molti aspettano da tempo e che però tarda ad arrivare. Così facendo inoltre il tecnico francese, non solo ha -irrimediabilmente- rotto quel giocattolo che un tempo era perfetto, ma ha anche fatto dimenticare ai più quanto di buono avesse fatto fino al 2006. I ricordi sono ormai offuscati dai pessimi risultati della squadra. L’Arsenal degli invincibili e stato sotterrato dall’Arsenal delle sconfitte, dei 5-1 a Monaco di Baviera, dei 4-0 a Southampton, dei quarti posti e dei ko con goleada contro le big (Chelsea e Manchester United su tutti). Le FA Cup vinte contro Hull City e Aston Villa sono quasi passate inosservate in confronto alle sconfitte contro Watford (sempre FA Cup) o Olympiakos (Champions League). Anche quel poco di buono fatto negli ultimi anni viene dimenticato in fretta quando i fallimenti superano le -obbiettivamente poche, pochissime- vittorie. Nel giro di poco più di vent’anni Wenger è riuscito a prendere in mano una squadra non abituata a vincere, portarla nell’Olimpo dei grandi e farla precipitare all’Inferno. Fare un passo indietro a volte non è una sconfitta ma una resa leale. Quello che sperano in molti è che Wenger possa ‘arrendersi’ e lasciare questo fantastico giocattolo in mani migliori delle sue.

Sorry, who is Sir Matt Busby ?

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Immaginate di essere un vecchio tifoso del Manchester United che si aggira dalle parti di Stretford, nei pressi di Old Trafford, il 20 gennaio del 2017, un venerdì qualunque senza nessuna partita. Ci siete voi, i locali che vivono di calcio e che si riempiono solo nel match day, quando lo United gioca in casa, qualche passante ed un pugno di turisti. Ecco adesso figuratevi la scena in cui uno di questi passanti o turisti, completamente ignaro della storia o delle dinamiche del football, trovatosi casualmente a passare di lì vi guardi e non resista nel chiedervi chi possa mai essere stato questo Sir Matt Busby a cui è intitolata la strada in cui sorge quello che tutti chiamano “The Theatre of Dreams”, Old Trafford, uno degli impianti calcistici più gloriosi ed intrisi di storia al mondo. Continue reading

Cambio stemma: quando a Cardiff una rondine diventò un dragone

cardiff_city_badge_redesign-large_trans_nvbqzqnjv4bq2oueflmhzzhjcyuvn_gr-bvmxc2g6irfbtwdjolshwgNelle ultime ore si fa un gran parlare del cambio di stemma della Juventus. La notizia, come è giusto che sia, è rimbalzata sui principali mezzi di informazione, sportivi e non, finendo per aprire un grande dibattito sui principali social network. Il logo è senza dubbio rivoluzionario e non rispecchia in alcun modo la tradizione dei bianconeri. Via la zebra, via il colore giallo, via la corona. I tifosi non sembrano gradire e hanno già espresso in diverse sedi la loro indignazione. Continue reading