Storia della Premier League: stagione 1992/93 – II parte

Premier Leaguea cura di Mariano Vitale

Temporanea attenzione l’attira a inizio ’93 l’Ipswich Town di John Lyall. Tra fine gennaio e inizio febbraio diventa arbitro e protagonista di una classifica di alto livello. Dopo aver battuto il Norwich a Carrow Road, il 30 gennaio 1993 ospita al Portman Road il Manchester United; queste le formazioni in campo: Ipswich TownBaker, Johnson, Thompson, Williams, Whelan, Linighan, Yallop, Genchev, Bozinovski, Dozzell, Kiwomya; Manchester UnitedSchmeichel, Parker, Irwin, Pallister, Sharpe, Bruce, Cantona, Ince, McClair, Hughes, Giggs.

I pronostici dicono red devils, ma il calore dei 22.000 spettatori di Ipswich rende il tutto fiabesco. Kiwomya al 20esimo e Yallop al 47esimo fanno esplodere il pubblico di casa che ha tutta la sensazione di vivere un sogno e tornare ai fasti di un tempo glorioso per il proprio team. McClair segna troppo tardi per far svanire tutto. 2 a 1 il risultato finale. La contemporanea sconfitta dell’Aston Villa a Southampton, permette ad un Norwich in flessione, ma vittorioso a Liverpool con l’Everton grazie ad un gol di Sutton, di mantenere la posizione più alta della classifica.

La gara successiva vede i ragazzi di Lyall ospiti proprio dei villans, vogliosi di ripetere l’impresa. Ma al Villa Park è tutta un’altra storia… Prima Yorke di testa, poi un grandissimo gol a pallonetto da 35 metri di Saunders rimettono per così dire le cose a posto, lanciando l’Aston Villa verso un traguardo ad inizio stagione davvero insperato. Per la prima volta in stagione la classifica vede appaiati al primo posto a 50 punti dopo 27 gare, Manchester United e Aston Villa: una sfida che infiammerà il pubblico inglese…

YorkeLe due squadre si affrontano il 14 marzo 1993 all’Old Trafford. Diversi gli stati d’animo: i red devils dopo la vittoria di Anfield con il Liverpool e la clamorosa caduta con l’Oldham[1] devono ancora dimostrare di essere i campioni da battere. I villans invece si presentano a casa dello United pieni di entusiasmo in virtù delle 3 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 4 gare. Queste le formazioni in campo: Manchester UnitedSchmeichel, Parker, Irwin, Pallister, Sharpe, Bruce, Cantona, Ince, McClair, Hughes, Giggs; Aston VillaBosnich, Barrett, Staunton, Teale, McGrath, Richardson, Houghton, Parker, Saunders, Yorke, Small.

La gara è piena di emozioni e di occasioni da gol, ma solo una prodezza di Staunton con un fendente di sinistro all’incrocio dei pali rompe l’equilibrio. Al vantaggio dei Villans risponde però un eterno Mark Hughes che a un metro dalla porta raccoglie un assist di Cantona e di testa batte l’incolpevole Bosnich. 1 a 1 il risultato finale, nessun sussulto ai fini della classifica.

Ma è il Carrow Road di Norwich a diventare, all’inizio della primavera, l’arbitro per la conquista del titolo: il 24 marzo ospita proprio l’Aston Villa di Ron Atkinson, che viene sconfitto di misura grazie a un gol di John Polston. Stessa sorte non tocca al Manchester United che grazie ad una partita meravigliosa e spettacolare rifila un sonoro 3 a 1 ai canaries: reti di Giggs, Kanchelskis e Cantona, Robins per i padroni di casa. Ad un mese o poco più dalla fine del campionato sono i red devils a trasmettere una forza maggiore delle altre contendenti… E’ proprio Mark Hughes nel dopo-partita di Norwich, a confermare ciò: “Ci sono molte squadre agguerrite dietro, ma credo che con il nostro stato di forma attuale sarà difficile perdere il titolo…”.

Hughes e Ferguson

Dopo 39 gare questa la classifica al vertice:

  • MANCHESTER UTD 75
  • ASTON VILLA 74
  • NORWICH 68
  • BLACKBURN 62

E’ la 40esima giornata e le due contendenti al titolo si preparano per lo sprint finale. I ragazzi di Atkinson sono impegnati ad Ewood Park contro il Blackburn, i red devils a Londra contro il Crystal Palace. I rovers, orfani causa infortunio di Alan Shearer[2], affossano i villans per 3 a 0 grazie alle straordinarie prestazioni di Mike Newell, autore di una doppietta e Kevin Gallacher che completa il tabellino dei marcatori. Mark Hughes e Paul Ince infiammano invece i sostenitori dello United conquistando con i loro gol Selhurst Park e consegnando di fatto il titolo ad Alex Ferguson.

La partita successiva contro lo stesso Blackburn è una pura formalità e il 3 a 1 finale porta il Manchester a vincere la “nuova prima” Premier League. Steve Bruce alza al cielo il trofeo davanti ad un irrefrenabile Alex Ferguson e al commosso Matt Busby, manager della squadra protagonista dell’incidente aereo[3] di Monaco di Baviera del 1958, seduto in tribuna. Dopo ben 26 anni lo United ritorna protagonista, mancato troppi anni, per la sua storia e per il suo nome, dall’élìte del calcio inglese. Mark Hughes è il principale protagonista con 15 gol, Cantona (9 reti e molti assist vincenti), McClair (9 reti), la classe e la velocità d’esecuzione del giovane Giggs (9 reti), la qualità ma soprattutto la quantità di uno strepitoso Paul Ince (6 reti in Premier). L’affidabilità in difesa di Steve Bruce e Gary Pallister (addirittura per quest’ultimo anche 5 gol in campionato). Tutti elementi fondamentali per il rilancio e il trionfo del Manchester e del suo manager, Alex Ferguson

Clough

Interessante anche ciò che accade nei bassifondi della classifica. Commovente il clima al City Ground di Nottingham il 1 maggio 1993 durante la gara con lo Sheffield United persa poi per 2 a 0. Lo stadio inneggia a Brian Clough[4], manager dei Forest, nonostante la retrocessione in First Division e uno striscione esclama: “1975-1993 BRIAN CLOUGH A FOTTBALL GENIUS”. Una vera e propria dichiarazione d’amore verso un genio del calcio, l’unico allenatore ad aver vinto per due anni di seguito la coppa dei campioni, nel 1979 e nel 1980. Un manager capace insieme a Chapman e Dalglish di vincere il titolo con due squadre diverse (Derby County e appunto Nottingham Forest). Un tecnico in grado di vincere praticamente tutto non allenando dei club di primissimo ordine.

Insieme ai forest retrocede anche il Middlesbrough mentre è tutto da decidere all’ultimo turno tra Oldham Athletic (46 punti) e Crystal Palace (49 punti), in virtù soprattutto della vittoria dei primi in casa dei villans. Mentre i londinesi vengono sonoramente sconfitti dall’Arsenal per 3 a 0, i latics ospitano il Southampton al Boundary Park di Oldham. Una vittoria basterebbe in virtù di una migliore differenza reti.

Queste le formazioni in campo: Oldham AthelticRedmond, Henry, Jobson, Halle, Milligan, Bernard, Fleming, Pointon, Olney, Gerrard, Ritchie; SouthamptonFlowers, Adams, Hall, Le Tissier, Cockerill, Dowie, Kenna, Widdrington, Monkou, Maddison, Banger.

La partita è semplicemente leggendaria: i padroni di casa passano in vantaggio con Pointon al 29esimo del primo tempo. Pareggia dopo soli 5 minuti Matthew Le Tissier, 2 a 1 al 44esimo grazie alla rete di Olney. Nella ripresa terzo gol dell’Oldham con Ritchie. 4 a 1 al 64esimo con Halle. Sembra tutto fatto quando ancora un doppio Le Tissier riapre la partita. Sofferenza negli ultimi minuti per i tifosi dei Latics, ma al triplice fischio un’esplosione di gioia accompagna una salvezza insperata: 4 a 3 il risultato finale che decreta la retrocessione del Crystal Palace in First Division.

Questa la classifica finale della Premier League 92/93:

  1. MANCHESTER UTD 84
  2. ASTON VILLA 74
  3. NORWICH CITY 72
  4. BLACKBURN ROVERS 71
  5. QPR 63
  6. LIVERPOOL 59
  7. SHEFFIELD WED. 59
  8. TOTTENHAM 59
  9. MANCHESTER CITY 57
  10. ARSENAL 56
  11. CHELSEA 56
  12. WIMBLEDON 54
  13. EVERTON 53
  14. SHEFFIELD UTD 52
  15. COVENTRY 52
  16. IPSWICH TOWN 52
  17. LEEDS UTD 51
  18. SOUTHAMPTON 50
  19. OLDHAM ATLHETIC 49
  20. CRYSTAL PALACE 49
  21. MIDDLESBROUGH 44
  22. NOTTINGHAM FOREST 40

Questa la classifica marcatori:

  • Teddy Sheringham 22 (Tottenham)
  • Les Ferdinand 20 (QPR)
  • Dean Holdsworth 19 (Chelsea)
  • Micky Quinn 17 (Coventry)
  • Alan Shearer 16 (Blackburn Rovers)
  • David White 16 (Manchester City).

[1] Ottimo impatto dell’Oldham Athletic con la stagione 92/93. I primi mesi di campionato sono davvero ottimi con la squadra che sosta stabilmente a metà classifica. Clamorosa, quanto storica è proprio la vittoria contro i red devils il 9 marzo 1993: al Boundary Park 1 a 0 con gol al 26esimo di Neil Adams.

[2] Per il bomber inglese la sua prima stagione al Blackburn è un misto di gioie e dolori. A Leeds si rompe il legamento crociato anteriore destro pregiudicando il proseguo del campionato. Nonostante ciò riuscirà comunque a segnare 16 reti in 21 presenze.

[3] E’ il 6 febbraio 1958 e il Manchester United noleggia un aereo per fare ritorno dalla partita di Coppa dei Campioni giocata contro la Stella Rossa di Belgrado, terminata con un pareggio per 3 a 3 e che permette ai red devils di approdare alle semifinali. Il decollo dall’aeroporto di Belgrado viene ritardato in quanto il giocatore dello United John Berry smarrisce il suo passaporto. L’aereo fa scalo a Monaco per rifornirsi di carburante. Il problema si presenta alla ripartenza dall’aeroporto della città tedesca: per ben due volte il capitano del velivolo, James Thain, tenta il decollo, ma un surriscaldamento del motore sinistro non lo permette. Prova per una terza volta cercando di rallentare l’accelerazione, ma un sottile, quanto dannoso, strato di neve sciolta non permette questa ulteriore manovra ostacolando il decollo, con l’aereo che inesorabilmente si infrange prima sulla recinzione dell’aereoporto, poi su una casa in quel momento per fortuna vuota. Nello schianto l’ala e la coda del velivolo prendono fuoco causando la morte di 23 persone tra passeggeri, membri dell’equipaggio, giocatori e staff tecnico del Manchester United. Tra i Busby Babes, così venivano chiamati i calciatori di quella fantastica squadra, perirono Geoff Bent, Roger Byrne, Eddie Colman, Duncan Edward (qualche giorno dopo in ospedale per le numerose ferite subite), Mark Jones, David Pegg, Tommy Taylor e Liam “Billy” Whelan.

[4]Brian Clough è davvero una leggenda nella storia del calcio inglese: il suo carattere scostante, arrogante, esuberante, ma anche la sua enorme conoscenza del calcio lo rendono un personaggio molto particolare. Si affianca, come detto, a Dalglish e Chapman nella vittoria di due titoli nazionali con due squadre differenti, ma si rende unico nel significato delle sue vittorie. Derby e Nottingham con lui vincono per la prima volta il titolo, tra l’altro i forest l’unico nella lora storia. Una sua dichiarazione rimarrà per sempre impressa nelle menti dell’opinione pubblica: “Non sarò il migliore, ma sono di sicuro nella Top One”.