
Dopo aver letto tutto di un fiato “London calling. La storia dell’Arsenal e di un secolo e mezzo di football all’ombra del Big Ben“, piccolo capolavoro per gli appassionati di calcio londinese, abbiamo contattato l’autore, Max Troiani (il libro è scritto insieme a Luca Manes).
Gli abbiamo fatto qualche domanda, gli abbiamo chiesto di parlarci di calcio inglese. Lui ci ha subito risposto. Ecco cosa ci siamo detti.
Com’è nata la passione per l’Arsenal e perché proprio l’Arsenal?

Spiegare il perchè sinceramente è difficile. A 10 anni vidi un articolo del Guerin Sportivo sulla presentazione della semifinale di Coppa delle Coppe tra i Gunners e la Juventus. In questo venivano descritte nei minimi particolari, parte della storia, la città, la rosa ed il giocatore simbolo di allora, che era Liam Brady che dopo due mesi sarebbe passato alla stessa Juve, il tutto con delle foto bellissime e colorate di un rosso che hanno attirato subito la mia attenzione. Le due partite finirono 1-1 a Londra, con tante polemiche, e al ritorno ci fu la vittoria della squadra inglese per 1-0 con un gol allo scadere del tempo dello sfortunato Vaessen. In seguito la mia attenzione è andata sul calcio inglese, seguivo i risultati e parteggiavo per tutte le squadre britanniche nelle Coppe Europee.
Chi è stato il tuo giocatore preferito del club e perché?
Uno specifico non c’è stato, preferisco esser legato alla maglia che ai giocatori, ma alcuni hanno catturato al mia attenzione più degli altri, Liam Brady in primis, purtroppo poi venne a giocare in Italia, Alan Sunderland, poi il Capitano Tony Adams, un guerriero. Come dimenticare David O’Leary che ancora oggi ha il record di presenze, Ian Wright e Thierry Henry, certo..
Hai un club preferito fra quelli di non league, o il tuo è un amore a senso unico per i gunners?
Nessun club di Non League cattura la mia attenzione. Solo Arsenal & Glasgow Celtic.
Anche se ammetto che nel panorama Britannico ho diverse simpatie: dall’Ipswich Town, all’Everton, il Blackburn, l’Huddersfield per il suo glorioso passato e qualche altra.

La più bella partita dell’Arsenal che hai visto.
Sicuramente l’ultima ad Highbury, un quarto di Finale di Champions League contro il Real Madrid finito 0-0, un pareggio a reti inviolate: ma che pareggio! Passiamo il turno perché al Bernabeu avevamo vinto per 1-0 con gol di Henry. Finita la partita fuori lo stadio scene di giubilo che un poco ricordavano le feste che tutti abbiamo visto nel film “Febbre a 90°” dopo la vittoria del campionato del 1989. Tutto veramente fantastico. Di seguito Arsenal-Barcellona del 2011, con la vittoria per 2-1 dopo esser andati in svantaggio, il secondo gol di Arshavin ha mandato in delirio tutto l’Emirates Stadium.
Highbury o Emirates?
Highbury, of course! Però era giusto costruirne uno nuovo, per stare al passo con i tempi, le due tribune “art dèco” non potevano essere modificate, quindi la decisione seppur a malincuore di Ashburton Grove è stata la migliore possibile, a 300 metri dalla stessa fermata del Tube ARSENAL. Come recitava un cartello nei pressi dello stadio, “This is not a revolution. It’s evolution”.
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