Stagione 1962-1963, quella del grande inverno, quella del blocco pressoché totale dell’attività calcistica per un paio di mesi. Il Wimbledon vince l’Isthmian League per la seconda volta di fila, sulla via della tripletta che arriverà nella stagione successiva. Secondo a due punti, in quell’anno, arrivò il Kingstonian, oggi ospiti al Prato dei Re… passa il tempo e cambiano le cose.
Quell’anno per i Dons è ricordato per il double, grazie alla vittoria in campionato e nella FA Amateur Cup, competizione sentitissima e cancellata nel 1974 a causa dell’abolizione dello status di Amateur da parte della Federazione. La finale venne disputata a Wembley il 4 maggio 1963, 51 anni fa.
La via verso Wembley ebbe come primo ostacolo il Southall della Athenian League. 3-3 nella prima partita, giocata il 9 febbraio del 1963, a quasi due mesi dall’ultimo incontro ufficiale disputato. Assedio dei Dons, che si ritrovano però sotto 3-2; da allora un’impressionante serie di angoli e pali, fino al pareggio segnato al 70’. Il replay è una passeggiata di salute a Western Road la settimana dopo :2-0 grazie alla doppietta del grande Eddie Reynolds.
Il 9 del mese successivo, il Wimbledon affronta il Chesham United nel secondo turno. Si gioca ad Amersham Road in un campo così fangoso da far impallidire la reputazione di Rodney Parade del Newport County. Ma dopo i due mesi di fermo, non ci si possono permettere rinvii per così poco: palla al centro e via, e se piove ancora, pazienza. Il Wimbledon va sotto, ma niente ferma i Dons: 3-1 alla fine. Pronti per il terzo turno.
Direzione Underhill, sabato 23 marzo 1963. Botte da orbi, gol di Brown su errore del portiere. Ancora botte, palo, rigore sbagliato, ma infine si vince con quell’unico golletto. Quarti di finale, dunque. Sorteggiato il Bishop Stortford della Delphian League, a Plough Lane finalmente. La partita si disputa sabato 6 aprile e sarà sufficiente un gol al sesto minuto per raggiungere le semifinali.
Semifinali in campo neutro ovviamente, e che campo: Highbury, il tempio dell’Arsenal. La settimana seguente ai quarti, sabato 13 aprile, il Wimbledon affronta il Leytonstone, che sullo stesso terreno, nel 1947, lo aveva sconfitto in finale.
Grande avvio degli avversari, ma è il Wimbledon che si porta in vantaggio, conun gran gol di Brian Martin. Il Leytonstone non ci sta e Roy Law deve si erge a diga difensiva. Il 2-0 arriva nel secondo tempo; è una beffa per il Leytonstone, che si infuria e accorcia in un baleno. Ma non c’è nulla da fare: Wimbledon 2 Leytonstone 1 al fischio finale. Wembley.
La finale della FA Amateur Cup 1962-63
Arriva finalmente sabato 4 maggio, dell’anno di grazia 1963. Il Wimbledon affronta in finale il Sutton United, la squadra del Surrey che militava allora nella Athenian League. Per sfidare i Dons all’Empire Stadium il Sutton aveva dovuto sconfiggere in semifinale a Craven Cottage l’Hitchin Town; ancora prima,aveva eliminato l’Alton Town e lo Stratford Town.
Non era la prima volta che il Wimbledon competeva per il titolo. Nel 1934-35 dopo un pareggio a Middlesborough, perse nel replay a Stamford Bridge contro il Bishop Auckland; ad Highbury nel 1947 aveva perso contro il Leytonstone. Era quindi la prima volta che calcava l’erba imperiale, diventata sede stabile della finale della coppa per Amatori dal 1949.
45.000 spettatori convennero a Wembley quel giorno, producendo un incasso di 16.700 sterline inglesi. Le squadre furono presentate al Sindaco di Londra: il Sutton in maglia arancione con colletto bianco, il Wimbledon in blu con colletto bianco; il giallo era da venire, e si sarebbe dovuto aspettare il 1975 perché timidi inserti del colore del sole fregiassero le casacche dei Dons.
Il Wimbledon si schiera con questi giocatori: Martin,Ardrey, Kelly, Law, Murphy, Willis, Brown, Martin, Reynolds, Hamm, Williams.
Il primo tempo è a tutto vantaggio del Sutton, che però non segna. Ma è il secondo tempo quello che offre spettacolo puro, e sarà un irlandese, Eddie Reynolds, a offrire una prestazione che entrerà nella leggenda del Wimbledon e del calcio inglese. Primo minuto: cross dalla destra di Brown e Reynolds, appostato all’altezza del dischetto del rigore, leggermente spostato sulla sinistra, la butta dentro di testa alle spalle del portiere. Palla al centro. Passano altri nove minuti. Cross dalla medesima posizione di Brian Martin e stavolta l’irlandese è all’altezza dell’angolo dell’area piccola,sempre sulla sinistra della porta: pallonetto di testa e 2-0.
Il Sutton schiuma. Tutti all’arrembaggio e prima Mickey Goodall e poi Trevor Bladon pareggiano; entusiasmo alle stelle e avanti cercandola vittoria. Ma il Wimbledon tiene e arriva all’88 minuto con il Sutton che perde forze; Humm sulla destra centra in area, il portiere esce male e ancora Reynolds, di testa, insacca a colpo sicuro. Tripletta, e non è finita: ormai allo scadere un altro stacco di testa del biondone sigla il definitivo 4-2. È il trionfo. Del Wimbledon e di Reynolds, che con quattro gol – tutti di testa – scrive la storia.
Si salgono i gradini della tribuna verso il Royal Box, e si alza la coppa!
Eroe del giorno è naturalmente Eddie Reynolds. Nato in Irlanda del Nord nel 1935, raggiunge il Wimbledon dal Tooting and Mitcham; con i Dons gioca per nove anni segnando gol a valanga, vincendo tre campionati di Isthmian oltre all’Amateur Cup; diventa professionista nel 1964-65 con i Dons,con i quali gioca due stagioni nella Southern. Finisce la carriera al Derry City. Muore nel 1993. A lui è dedicato un settore dell’urbanizzazione sul sito di Plough Lane.