Storia della Premier League: stagione 1994/95 – III parte

Premier LeagueGennaio 1995: la Premier entra nel vivo con il Blackburn saldamente al comando. Alex Ferguson vuole dare un segnale al campionato: il Manchester United deve essere ancora la squadra da battere e si presenta al mercato invernale con un colpo clamoroso: l’acquisto per 5 milioni di sterline più il cartellino di Keith Gillespie, del centravanti del Newcastle e stella del calcio inglese, Andy Cole[1]. Ovviamente al Newcastle non si fa attendere la contestazione dura dei tifosi che costringono il manager Kevin Keegan a dare di persona delle spiegazioni. Emblematica la scena in cui l’ex stella inglese, sulla scalinata della sede del club, spiega ai supporters dei magpies le ragioni economiche della cessione.

Cole debutta con la maglia dei red devils il 22 gennaio 1995, proprio nel big match con i rovers. Queste le formazioni in campo: Manchester United – Schmeichel, Parker, Irwin, Sharpe, Bruce, Cantona, Ince, McClair, Giggs, Keane, Cole; Blackburn Rovers – Flowers, Wright, Sherwood, Hendry, Shearer, Wilcox, Sutton, Berg, Atkins, Warhurst, Le Saux.

Ovviamente tutti i flash sono per lui, ma la partita si rivela troppo bloccata e avara di emozioni. L’ex attaccante dei magpies si mangia anche un gol clamoroso a fine primo tempo. L’equilibrio viene spezzato a 10 minuti dal termine della gara, con Giggs che caparbiamente conquista un pallone sulla fascia sinistra, cross perfetto e incornata di testa di Eric Cantona che fa esplodere l’Old Trafford. Da sottolineare l’inspiegabile gol annullato a Sherwood al 90esimo che scatena la furia di Kenny Dalglish. Vittoria importante per lo United che si rifà sotto mettendo pressione ai rovers.

cantonaPer il fattaccio di Selhurst Park, i red devils perdono per squalifica Cantona per tutta la stagione e ciò risulterà decisivo per la conquista del titolo. Arrivano comunque buone notizie per Alex Ferguson, come il primo gol in carriera con i red devils di Andy Cole nell’1 a 0 contro l’Aston Villa e l’inserimento in pianta stabile di un giovanotto, Paul Scholes[2], di cui sentiremo spesso parlare.

I rovers comunque continuano ad incantare: solo la sconfitta a White Hart Lane del 5 febbraio ‘95 con il Tottenham, frena leggermente il cammino verso il titolo. Ma Kenny Dalglish può contare su un gruppo molto compatto, impreziosito da un attacco, come già spesso sottolineato, davvero dirompente: Shearer e Sutton sembrano da sempre aver giocato insieme, scambiandosi assist e gol in continuazione.

DalglishSotto le due squadre contendendi il titolo, da sottolineare la costanza dei risultati del Liverpool, la presenza importante del Newcastle orfano oramai di Cole e la bellezza del gioco del Nottingham e del Leeds [3], che attraverso la politica dei giovani accostati a qualche uomo di esperienza, garantisce risultati e spettacolo.

Questa la classifica dopo 30 gare:

  1. BLACKBURN 66
  2. MANCHESTER UTD 63
  3. NEWCASTLE 54
  4. LIVERPOOL 51
  5. NOTTINGHAM FOREST 46
  6. LEEDS UTD 43
  7. TOTTENHAM 43
  8. ARSENAL 40
  9. SHEFFIELD WED. 39
  10. WIMBLEDON 39
  11. ASTON VILLA 38…

Gli ultimi due mesi di Premier sono costellati da continue emozioni. La lotta tra United e rovers è davvero esaltante e si gioca veramente sulla differenza di pochi punti. Importante, ovviamente in negativo, è la battuta d’arresto dei red devils ad Anfield con il Liverpool, dove sotto il diluvio, vengono sconfitti per 2 a 0 grazie ai gol di Redknapp e McMcmanaman complice anche una deviazione.

Dopo 36 gare la squadra di Kenny Dalglish sembra aver in pugno il comando puntando sugli 8 punti di distacco dal Manchester. Alan Shearer in conferenza stampa ammette il fatto che i rovers siano i soli ad essere padroni del proprio destino. Ma aprile si rivela un mese disastroso per il Blackburn: la vittoria soffertissima del Goodison Park contro l’Everton per 2 a 1 è solo un campanello d’allarme, confermato dal pareggio a Leeds, ma soprattutto dalla sconfitta interna contro il Manchester City. Il 17 aprile ’95 ad Ewood Park scendono in campo le seguenti formazioni: Blackburn Rovers – Flowers, Kenna, Sherwood, Hendry, Le Saux, Ripley, Shearer, Berg, Sutton, Atkins, Pearce; Manchester City – Coton, Curle, Walsh, Quinn, Flitcroft, Kernaghan, Summerbee, Simpson, Edghill, Rosler, Foster.

Colin HendryLa partita si gioca in un vero e proprio pantano e ovviamente le differenze tecniche si assottigliano. Sembra tutto in discesa per i rovers che passano in vantaggio già al settimo con il solito Shearer. Pareggio del city al 32esimo su rigore (peraltro contestato da Dalglish) con Curle. Al 38esimo Blackburn di nuovo in vantaggio con Colin Hendry, ma nella ripresa crollo totale dei padroni di casa con il city che ne approfitta ribaltendo e fissando il risultato sul 3 a 2 grazie alle segnature di Rosler e Walsh.

La storia si ripete 15 giorni dopo ad Upton Park di Londra contro il West Ham. La sconfitta per 2 a 0 per i capolisti è pesante, calcolando anche la contemporanea vittoria dello United contro il Coventry ad Highfield Road per 3 a 2 grazie alle straordinarie prestazioni di Cole (doppietta per lui) e Paul Scholes.

Paul ScholesDopo 40 gare e quindi a solo due gare dal termine, sono solo 2 i punti che separano il Blackburn dal Manchester United. La Premier si fa incandescente e la lotta al titolo davvero entusiasmante.

L’8 maggio si gioca la penultima ed entrambe le compagini portano a casa i tre punti. I rovers battono in casa il Newcastle per 1 a 0, gol di Shearer. Lo United, con sofferenza, si aggiudica i tre punti contro il Southampton spuntandola per 2 a 1 dopo essere addirittura passato in svantaggio a causa del gol di Simon Charlton. Cole e Irwin su rigore (totalmente inventato) rimediano ad una situazione davvero complicata.

Il 14 maggio 1995 arrivano gli ultimi 90 minuti a decretare la vincitrice della Premier 94/95.

Il Manchester United è di scena ad Upton Park contro il West Ham, il Blackburn ad Anfield contro il Liverpool. A Londra queste le formazioni scese in campo: West Ham – Miklosko, Breacker, Potts, Bishop, Rieper, Morley, Moncur, Holmes, Rowland, Hughes, Hutchinson; Manchester United – Schmeichel, Irwin, Pallister, Sharpe, Bruce, Ince, McClair, Keane, Cole, Butt, Neville.

A Liverpool questi gli schieramenti: Liverpool – James, Babb, Clough, Barnes, Scales, Redknapp, Thomas, McManaman, Kennedy, Harkness, Fowler; Blackburn – Flowers, Kenna, Sherwood, Hendry, Le Saux, Ripley, Shearer, Sutton, Berg, Batty, Pearce.

Anfield totalmente invaso dai supporters dei rovers, forse mai visto in Premier tanto seguito verso una squadra in transferta, ma i ragazzi di Dalglish hanno la reale possibilità di entrare nella storia. Al 20esimo un boato squarcia Liverpool: Shearer segna facendo esplodere i propri tifosi e un Dalglish incontenibile. Lo stesso boato si sente 11 minuti dopo ma per le notizie provenienti da Londra. Il West Ham si porta in vantaggio grazie al gol di Michael Hughes. Tutto sembra già definito, in discesa per il Blackburn ma il pareggio dei reds con Barnes e quello dello United con McClair rimettono tutto in gioco. Sono attimi di grande tensione per entrambe le squadre. I red devils ci provano in tutti i modi, solo uno strepitoso Miklosko nega il vantaggio ai ragazzi di Alex Ferguson, prima su un colpo di testa sempre di McClair, poi con un‘uscita strepitosa sui piedi di Cole.

Ludek MikolskoA Liverpool al 90esimo addirittura Redknapp con una punizione magnifica porta i reds in vantaggio. I tifosi dei rovers rimangono incollati alle radioline sperando che non accada nulla di nuovo ad Upton Park… E quando il direttore di gara Alan Wilkie decreta la fine delle ostilità tra West Ham e United con il risultato di 1 a 1, Anfield si trasforma in un unico boato e pianto di gioia. Un Dalglish irrefrenabile corre verso i suoi, abbracciandoli uno ad uno, all’interno di un campo, quello di Liverpool che lo ha reso sia come giocatore che come manager una leggenda del calcio britannico.

Ancora una volta Anfield gli regala una gioia infinita, meritata e sudata, prendendo una squadra totalmente da rifondare e compattandola mettendo gli uomini giusti al posto giusto. Ha saputo scegliere due attaccanti impressionanti per media gol come Shearer e Sutton. Ha dovuto rinunciare a May in difesa, puntando e avendo ragione, sullo scozzese Colin Hendry e sul norvegese Henning Berg, e sulla esperienza in porta di Tim Flowers. Batty e Sherwood hanno garantito al centrocampo dei rovers quantità e qualità e fondamentali sono state le discese sulle fasce e gli assist di Wilcox e Le Saux. Insomma una squadra compatta, forte, costante nel rendimento e spettacolare in alcune circostanze. A fine gara a chi gli chiedeva quale fosse il segreto della vittoria, con la sua solita ironia risponde: “Io non ho segreti… è bello vincere quando tutti sanno chi sei e cosa fai….” Meraviglioso Kenny Dalglish.

Blackburn 1994-95E in coda?… Retrocede mestamente l’Ipswich Town dopo tre anni di Premier. 92 gol subiti e solo 7 vittorie all’attivo. Il ruolino peggiore della propria storia. John Lyall non ha potuto evitare il naufragio, sostituito in inverno da George Burley, che ha potuto solo trasformare una squadra oramai vecchia per dare inizio a un nuovo progetto fatto essenzialmente di giovani. Rimarrà nella storia la clamorosa umiliazione all’Old Trafford di Manchester, in una gara persa per 9 a 0. Scende in First Division anche il Leicester City[4], avendo risentito forse troppo dell’abbandono di Brian Little a novembre direzione Villans. Sembra passata un’eternità dalla stagione esaltante 92/93 per il Norwich City. Il terzo posto in classifica e addirittura l’eliminazione in coppa uefa del Bayern Monaco portarono ottimismo ed entusiasmo in casa dei canaries. Ma l’addio di Sutton e Fox e l’infortunio del proprio portiere Bryan Gunn hanno notevolmente indebolito una squadra che nel girone d’andata occupava posizioni di classifica vicine alla qualificazione in Europa. Una seconda parte di stagione terribile ha portato i canaries ad una retrocessione comunque clamorosa viste le performance degli ultimi campionati[5]. La quarta retrocessa è il Crystal Palace: forse una squadra troppo giovane per affrontare una Premier così difficile. Un attacco troppo avaro di gol (solo 34 reti segnate in stagione) e troppo dipendente da Chris Armstrong, peraltro assente per più di un mese a causa della squalifica già citata.

Da citare anche la stupenda stagione di Matthew Le Tissier[6] del Southampton, premiato per aver segnato il gol più bello proprio ai campioni dei rovers e di Jurgen Klinsmann premiato come Player of The Year, per aver disputato un grande campionato nelle file del Tottenham.

Questa la classifica finale:

  1. BLACKBURN 89
  2. MANCHESTER UTD 88
  3. NOTTINGHAM FOREST 77
  4. LIVERPOOL 74
  5. LEEDS UTD 73
  6. NEWCASTLE 72
  7. TOTTENHAM 62
  8. QPR 60
  9. WIMBLEDON 56
  10. SOUTHAMPTON 54
  11. CHELSEA 54
  12. ARSENAL 51
  13. SHEFFIELD WED. 51
  14. WEST HAM 50
  15. EVERTON 50
  16. COVENTRY 50
  17. MANCHESTER CITY 49
  18. ASTON VILLA 48
  19. CRYSTAL PALACE 45
  20. NORWICH 43
  21. LEICESTER CITY 29
  22. IPSWICH TOWN 27.

Questa la classifica marcatori:

  1. Alan Shearer 34 (Blackburn)
  2. Robbie Fowler 25 (Liverpool)
  3. Les Ferdinand 24 (QPR)
  4. Stan Collymore 22 (Nottingham Forest)
  5. Andy Cole 21 (Newcastle/Manchester Utd)
  6. Jurgen Klinsmann 20 (Tottenham)
  7. Matthew Le Tissier 19 (Southampton).

[1]Andy Cole rimarrà nella storia del Newcastle per aver segnato il numero maggiore di gol in una stagione contando tutte le manifestazioni. Nella season 93/94 siglerà la bellezza di 41 reti, di cui 34 in campionato. Per poco, ma non riuscirà a superare però il record tuttora detenuto da Hughie Gallacher, stella scozzese dei magpies, di 36 reti in 38 gare di campionato siglate nella stagione 1926/27.

[2]Zinedine Zidane lo definirà “il più grande mediano dell’ultima generazione”. “Silent Hero” (eroe silenzioso), così definito dal pubblico dell’Old Trafford, debutta il 21 settembre 1994 in una gara di Coppa di Lega contro il Port Vale vinta per 2 a 1 nella quale segna addirittura una doppietta. Nella sua stagione da professionista collezionerà 17 presenze e 5 reti.

[3]In realtà l’inizio di stagione per il Leeds si rivela abbastanza anonimo, ma l’acquisto a Gennaio di Tony Yeboah cambia la musica. L’attaccante ghanese con la sua dirompenza fisica e i suoi gol contribuirà notevolmente a portare la propria squadra in zona Uefa. Howard Wilkinson tra l’altro cerca di valorizzare molti giovani come Andy Gray, Harry Kewell e Noel Whelan cercando di dare solidità tecnica anche per il futuro. Tutto impreziosito anche dalla ristrutturazione dell’Elland Road, la casa del Leeds United, che verrà denominato per la sua bellezza lo “Wembley del Nord”.

[4]Mark McGhee, subentrato a Little nel corso della stagione, non dà alla propria squadra la necessaria solidità per evitare la retrocessione. Solo 6 vittorie, peggiore andamento di tutta la Premier tolto l’Ipswich. L’unica magra “consolazione” la vendita a fine stagione del suo uomo migliore, Mark Draper, che permette una riduzione del negativo impatto finanziario derivante dalla discesa in First Division.

[5]Una sola vittoria nelle ultime 20 giornate di campionato fanno retrocedere clamorosamente il Norwich. Una squadra che solo due anni prima aveva sfiorato il titolo. Poche settimane prima della fine della Premier le dimissioni del manager John Deehan non fanno altro che peggiorare la situazione. Gary Megson, play-manager, cerca in qualche modo di salvare il salvabile, invano.

[6]Probabilmente la stagione 94/95 è la migliore per Matthew Le Tissier. Gol fantastici come quello al Blackburn, lo rendono per i Saints un calciatore eterno. 30 gol in campionato che permettono al Southampton di trascorrere una stagione calcisticamente tranquilla. Xavi, fenomenale centrocampista spagnolo, affermerà negli anni avvenire: “Il suo talento era fuori dalla norma. L’unico che riuscva a dribblare da fermo sette o otto giocatori…camminava davanti a loro e non riuscivano a togliergli il pallone..per me era sensazionale”…

One thought on “Storia della Premier League: stagione 1994/95 – III parte

  1. Complimenti davvero,io sono un grande appassionato di Premier e di storie “particolari”come appunto il titolo vinto dal Blackburn! (mi piacerebbe trovare materiale per scrivere qualcosa su questa loro vittoria e sulla loro sfortunata partecipazione alla Champions 1995/96)È molto bello leggere quello che scrivete.

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