Fegato e cuore: intervista con Alessandro Marchi

Fegato e cuoreSiamo in pieno agosto e in Inghilterra ricominciano i nostri amati campionati. In Italia chi può sta ancora sotto l’ombrellone o con i piedi a mollo nell’acqua. Per tenervi compagnia, mentre vi godete i vostri giorni di meritato relax, vi proponiamo questa bella intervista ad Alessandro Marchi, autore del romanzo Fegato e Cuore. Il libro è ambientato nella nostra Londra, fra personaggi eccentrici, cuori sotto spirito e calcio. Non è la solita marchetta che potete trovare su internet: questo libro ci è piaciuto davvero tanto.

Il tuo libro è ambientato a Londra. Hai davvero vissito a Londra?
No, non ho mai vissuto a Londra. Ci sono andato quattro o cinque volte, tre delle quali consecutivamente negli anni in cui lavoravo al libro. Una prima volta mi ha ispirato, una seconda ho ricercato, una terza ho… confermato ciò che stavo scrivendo. Ringrazio gli amici che mi hanno ospitato. Ti confesso che questa domanda mi fa sempre un po’ ridere: sembra quasi obbligatorio che un libro debba essere scritto solo per esperienza diretta, in forma autobiografica. Non credo che abbiano chiesto alla J.K. Rowling se davvero aveva frequentato una scuola per maghi. Per fortuna la narrativa è soprattutto fantasia: è quella che ci consente di viaggiare stando seduti. Il mio prossimo romanzo è ambientato in Italia, fra gli anni Trenta e Cinquanta: credi che mi chiederanno se ho fatto la Seconda Guerra Mondiale? Comunque la prendo in maniera positiva: diciamo che vedo dietro questa domanda il riconoscimento che la scrittura degli eventi è molto partecipata.

Oltre alla città e alla birra, il terzo filo conduttore di Fegato e cuore è il calcio. E’ innegabile che la Premier e il tifo siano solo un aspetto, ma Londra trabocca calcio nel suo complesso… Secondo te, perché la città è così intimamente connessa a questo sport?
Credo che Londra trabocchi calcio per questioni principalmente sociali. In tutta l’Inghilterra il calcio è un fenomeno più sociale che sportivo, ma a Londra questo aspetto è all’ennesima potenza. Credo che sia una conseguenza dell’immigrazione nella città. Non solo dall’Estero, più recente, ma soprattutto da tutta la Gran Bretagna. La città ha continuato, sin dalla rivoluzione industriale, a crescere smodatamente, aggiungendo nuovi londinesi, e nuovi quartieri, a folle velocità. E lo sport più popolare, quello che si può giocare con una lattina vuota o una palla di stracci, è il calcio. Così nei quartieri sono nate piccole squadre – poi diventate grandi – e le squadre sono nate come fenomeno identitario anche in seno a certe professioni. Gli scaricatori di porto, gli operai edili o i fabbri, tanto per citarne alcuni esempi che ben conosciamo… Le squadre sono diventate il simbolo e l’identificazione di una classe sociale o un quartiere, rappresentando quindi lo strumento per un riscatto e un’affermazione nella grande Londra di categorie molto marginali.

Alessandro Marchi

L’autore con la maglia del FC United of Manchester

Quanto c’è di vero in Fegato e cuore? Dacci una percentuale? Hai giocato davvero per i London Bari?
Il mio libro è completamente opera di fantasia. Di vero ci sarà si e no un 5%, dato che mi chiedi una percentuale. E’ vera la stagione del West Ham United, squadra di cui il protagonista Steve Campbell è tifosissimo, quella stagione in cui si salvò all’ulitma giornata vincendo contro il Manchester United con un goal di Carlos Tevez. Ed è vera l’esistenza del Bari FC, una squadra formata per lo più da immigrati dell’ultima ora che ho scoperto – per caso – vagando per il quartiere di West Ham. Non ci ho mai giocato – magari! Forse faccio ancora in tempo, visto che fanno le selezioni ogni estate – ma ho parlato con il fondatore e allenatore, Imran Merchant, nell’ormai lontano 2008, o 2009… La loro stagione di quell’anno, ovviamente, non si sviluppò come ho descritto nel libro. Sia per i risultati sia perché non potevano contare su Steve Cambpell, Craig Bellamy oVincenzo Caligiuri…

Parliamo del libro. Come sta la tua creatura, sta diventando grande. Raccontaci cosa accadrà quest’inverno…
Sì, è vero, il libro sta crescendo e – oserei dire – è già alla seconda giovinezza. Sappiamo che in libreria un libro di un autore sconosciuto, ammesso che ci arrivi, resiste poche settimane… Fegato c Cuore è uscito nel maggio 2012… Per questo motivo già a fine 2012 il libro sembrava sorpassato, nel 2013 era all’ospizio… Poi… Poi a gennaio 2014 è arrivata la notizia, che è stata ufficializzata solo a maggio. Fegato e Cuore è stato selezionato, con altri 12 libri da tutta Europa, su oltre 5000 titoli, dalla Giuria del Torino Film Lab per diventare una sceneggiatura! Il Torino Film Lab è il laboratorio del Torino Film Festival! Ne siamo veramente contentissimi. In pratica a novembre gli sceneggiatori incaricati di sviluppare la sceneggiatura cinematografica la presenteranno ai produttori collegati al TFF e… Lì si saprà se Fegato e Cuore potrà davvero diventare un film. E’ davvero un sogno, anzi, qualcosa di più. E’ tipo una fantasia erotica che diventa realtà. Un paio di anni fa assieme a Livio e Anna Sassolini (gli editori di Booksalad) e agli attori ingaggiati scherzavamo con il booktrailer, pensando a quanto sarebbe stato bello poterci ricavare un film intero. Ora la possibilità esiste. Incredibile.

In chiusura, il libro si chiude con l’inizio di una nuova avventura, ci possiamo sperare in un Fegato e Cuore 2?
In effetti me l’hanno chiesto in molti. Mi domando se sia più l’insoddisfazione di un finale aperto o la voglia di leggerne ancora. Spero la seconda! Ti confesso, comunque, che già mentre scrivevo Fegato e Cuore valutavo due strade. La prima, quella che poi ho seguito, era di terminare la narrazione nel punto in cui l’ho interrotta: credo che ci sia comunque una storia completa che esprima dei concetti e possa piacere. La seconda strada era quella, invece, di proseguire proprio con la nuova avventura, quella che i personaggi sono pronti ad iniziare nelle ultime pagine. Poi ho pensato che sarebbe stato eccessivo allungare la storia con una seconda parte così impegnativa come la immaginavo. In questo momento sto terminando un terzo romanzo, e non mi sento di mettermi a scrivere Fegato e Cuore 2. Ma potrei divertirmi a farlo prossimamente… Credo proprio di sì…